La nostra abitudinaria routine ai tempi del coronavirus si interrompe. Ci troviamo a lavorare da casa in Smart Working (oppure no) e a condividere gli spazi 24 ore su 24 con partner e figli a casa da scuola. I troppi giorni a casa, la situazioni di emergenza per l'epidemia, gli spazi e i tempi da condividere e da gestire con la famiglia, il lavoro da casa, ecc., possono aumentare lo stress. E' importante imparare a scegliere le giuste fonti di informazione, ritagliarsi i tempi da condividere in coppia e i tempi con i figli, stabilire orari e attività da svolgere in casa. L'articolo suggerisce inoltre di tenersi in contatto con amici e familiari tramite videochiamate.
Il Lato Nascosto del Feticismo
Il Lato Nascosto del Feticismo è la sua Normalità
Cosa significa feticismo?
Feticismo, etimologia e significato del termine: sostantivo che indica un oggetto o una parte del corpo concreta o immaginaria la cui presenza (anche a livello virtuale o mentale) risulta necessaria perché si trovi un appagamento sessuale ed una gratificazione a livello psicologico. Tale oggetto costituisce una vera e propria fissazione ed una protesi può essere o meno necessaria per ottenere una completa soddisfazione nell’espressione della propria sessualità.
—Merriam Webster, 2012
Il feticismo sessuale viene definito come un insorgere ricorrente ed intenso di fantasie sessuali che diventano urgenze, coniugato ad un comportamento che implica l’utilizzo di specifici oggetti, delle componenti di gioco e simulazione o presenze fisiche. Tali elementi e ruoli assumono un’importanza rilevante nella vita sessuale di chi ne sente il bisogno in quanto necessari ai fini di un rapporto avvincente e risorsa primaria dell’appagamento sessuale.
Feticismo: divertimento o problema?
Il coinvolgimento ed il fascino del feticismo si basa su un continuum. Alcuni individui o coppie possono avvalersi di un oggetto o sperimentare delle pratiche legate al feticismo occasionalmente, per aggiungere un po’ di pepe alla propria vita sessuale, mentre per altri gli ingredienti tipici del mondo del feticismo sono imprescindibili, diventano essenziali ai fini di un effettivo desiderio e soddisfazione sessuale.
In altre parole, per alcuni soggetti il feticismo è solo una piccola parte di una più ampia gamma di strategie utili a risvegliare il desiderio sessuale, mentre per altri il feticismo è esclusivo, ossia una parte del proprio universo sessuale senza la quale niente acquista significato o rilevanza.
Se da una parte la maggioranza di giochi erotici legati al feticismo costituiscono dei semplici mezzi assolutamente privi di controindicazioni utili ai fini dell’appagamento sessuale, dall’altra esiste un mondo illegale, patologico e pericoloso direttamente riconducibile al feticismo. In questo articolo approfondiremo l’aspetto meno patologico e più diffuso del feticismo quale comportamento sessuale “normale”.
Le forme del feticismo
Tra le forme di feticismo più diffuse e conosciute rientrano:
- il comportamento sessuale che si avvale di oggetti inanimati come tacchi a spillo e biancheria intima da donna particolare;
- il comportamento sessuale che predilige l’uso di “giocattoli” come dildi, vibratori, anelli ed altri stimolanti;
- una forte attrazione per un tratto specifico del partner e/o per una caratteristica molto “performante” o pornografica come la taglia fisica (piccolo o grosso) o parti del corpo (seno extra large o extra small, dimensioni del pene o del fondoschiena…)
- degli atti specifici molto definiti dal punto di vista sessuale come quelli inerenti la sofferenza ed il dolore fisico o l’umiliazione, anche noti con l’acronimo BDSM (Bondage, Disciplina, Sadismo e Masochismo).
Altri tipi di feticismo relativamente comuni sono quelli conosciuti come “water sports” (sport d’acqua) quali il pissing (in cui l’elemento imprescindibile diventa l’urina), la coprofilia (l’elemento sono le feci e la defecazione), il cross dressing (l’abbigliamento tipico del sesso opposto), l’attrazione per il contorsionismo, il culto dei piedi, l’umiliazione verbale, i peli pubici, la carnagione, le ascelle, le amputazioni, la pelle, le gomme, il jeans, il sigaro, i profumi, il cibo, l’esibizionismo, il voyeurismo, il frotterismo, i travestimenti, ecc… letteralmente, la lista potrebbe essere infinita.
Provando a lasciare da parte i termini clinici per il momento, una semplice alternativa per comprendere l’attrazione tipica del feticismo consiste nell’immaginare l’“ideale” o il prototipo che tutti – uomini e donne – hanno e verso il quale dichiarano di nutrire una forte attrazione sessuale.
Ad esempio, a Matt piacciono le stangone bionde – le super modelle come Heidi Klum, per intenderci, sono il suo “tipo” – mentre Joe è attratto dalle curve morbide e dal seno prosperoso come quello dell’attrice Sofia Vergara. L’amica di Joe Ramona dice di perdere totalmente la testa per i mori e che le barba la fa impazzire, come i capelli lunghi, mentre il capo di Ray Alan dichiara di non riuscire a spiegarsi il perché le donne asiatiche e longilinee lo attraggano in maniera esagerata. Nonostante non si tratti di feticismo puro, ma questi casi riguardino più delle preferenze, il concetto dell’avere un tipo sessuale suggerisce alcuni spunti utili ad una maggiore comprensione delle attrazioni più profonde assimilabili al feticismo.
Il feticismo è solo maschile?
Per coloro che ritengono il feticismo una tendenza sessuale prettamente maschile… sveglia! La famosissima serie di racconti erotici dal titolo Cinquanta sfumature (Fifty Shades) ha venduto oltre 10 milioni di copie – ed il merito va, per la maggioranza, alle lettrici. Nel caso ve lo foste persi, la protagonista della fortunata trilogia è una bellissima donna amante delle pratiche BDSM la cui “Camera rossa del dolore” diventa set delle scene più spinte. Molte donne dimostrano un interesse molto profondo nei confronti del feticismo e si dichiarano amanti delle pratiche fetish.
Il feticismo: il BDSM
BDSM (come quello descritto in Cinquanta Sfumature) è una delle pratiche legate al feticismo dei più conosciute, nonostante la maggior parte delle persone non lo pone in cima ai comportamenti feticisti più appaganti o primari. Ma, senza inutili scandalismi, un segmento molto importante della popolazione trova un’immensa soddisfazione sessuale nello sculacciare un po’ il proprio partner consensualmente. Infatti, secondo le stime stilate dalla Coalizione Nazionale per la Libertà Sessuale (National Coalition for Sexual Freedom) una percentuale tra il 5 ed il 10% della popolazione americana adulta adotta il sadomasochismo come mezzo di appagamento sessuale, almeno occasionalmente (laddove la maggioranza degli incidenti si verificano nei casi di neofiti o non assidui frequentatori della pratica ed in circostanze in cui non è previsto un reale dolore fisico).
E non c’è niente di clinicamente “sbagliato” in queste pratiche. L’attività sessuale consensualmente basata su atti che esulano da quelli considerati comunemente entro la soglia della “normalità” non costituisce né un crimine, una dipendenza, né un problema per la maggior parte degli individui.
Feticismo e internet
Nell’era pre digitale gli individui che manifestavano tendenze sessuali fuori dalle routine comunemente concepite come interne alla norma comportamentale trovavano diverse difficoltà nel trovare dei potenziali partner o, semplicemente, i propri simili. Molti fra loro si sentivano marginalizzati o addirittura pensavano di essere “malati” o deviati in quanto “diversi” e provavano un grande senso di solitudine per gli ostacoli non indifferenti nella ricerca di una comunità a loro vicina per gusti e preferenze sessuali. Charlie, ad esempio, un omosessuale “chubby chaser”, ossia amante del fisico obeso, dichiara:
Ho sempre provato una forte attrazione per i ragazzi corpulenti, fin da piccolo. Quando andavo a scuola ricordo di aver avuto un professore di scienze decisamente grasso. Enorme! E giuro, mi faceva perdere la testa, mi mandava letteralmente in visibilio. Per quanto mi riguarda i ragazzi grassi sono incredibilmente sexy e grasso è meglio. Per molto tempo, tuttavia, mi sono sentito diverso, uno “strano” perché all’interno della cultura gay la norma è essere attratti da ragazzi longilinei con i muscoli strizzati nei jeans e le magliette attillate dalle quali si possono contare gli addominali – di certo non da quelli avvolti da camicioni! Mi sentivo sempre un pesce fuor d’acqua e cominciai a scoprire che anche i ragazzi sovrappeso provavano lo stesso sentimento nei miei confronti. In effetti molti dai ragazzi dai quali ero attratto mi confessarono di trascorrere i propri fine settimana rinchiusi in casa, nella vana attesa di qualcuno come me che si limitasse anche solo a contattarli. Ma tutto questo accadeva prima dell’arrivo di internet. Grazie al cielo oggi, grazie al web è possibile per quelli come me incontrare delle persone con affinità mentali e degli amici o potenziali partner con cui condividere il proprio mondo ed il proprio feticismo. Non importa dove vivi o chi conosci, puoi connetterti a internet e sentirti parte di una comunità, non più solo né diverso o strano. Oggi posso dire di essere semplicemente un altro ragazzo con delle “esigenze particolari”, se vuoi. Mettiamola così…
Virtualmente ogni feticismo può essere oggetto di discussione, contestazione e desiderio di esperienza (sia in maniera vicaria che nella vita reale) tramite Internet. Il mondo del web offre oggi un universo legato alla pornografia che riesce ad erotizzare perfino i gesti più comuni dell’agire umano. Ancor più importante, inoltre, appare il fatto che esistono, nel web, dei gruppi di supporto che consentono a coloro che provano degli impulsi inclini al feticismo di incontrarsi, interagire e dare sfogo ai propri impulsi. Non viviamo più in una realtà in cui i soggetti che riescono a provare il desiderio sessuale solo attraverso la soddisfazione di un singolo particolare bisogno inerente una “fissazione” devono sentirsi sbagliati o diversi rispetto a coloro che amano il sesso “tradizionale”.
Feticismo e psicoterapia
La maggior parte dei feticismi non comportano alcun rischio e sono letteralmente delle indolori strategie per poter ricavare piacere, soddisfazione giocosa ed intimità fisica. La più grande maggioranza dei feticisti non rientra all’interno dei soggetti affetti da disturbi mentali o da malattie psicologiche posto che ammetta le proprie tendenze, ne acquisti piena consapevolezza e sia pronto a soddisfarle con un partner consenziente. D’altro canto, è molto più probabile che il feticismo diventi il movente della vera causa che spinge molti soggetti a sottoporsi a psicoterapia, laddove la reale motivazione consiste nel senso di solitudine, disorientamento e frustrazione dovuta alla difficoltà di sentirsi accettati e di poter essere realmente sé stessi, liberi di condividere le proprie passioni in un mondo in cui al feticismo viene ancora troppo spesso associata la diagnosi di malattia mentale, un pregiudizio diffuso a tal punto da indurre lo stesso soggetto a persuadersi della sua “deviazione” psicologica. E, a riprova del fatto che il feticismo non sia considerabile come una vera malattia mentale, non esiste alcuna terapia comprovata per “curarlo”.
Tuttavia, nonostante i sentimenti virili ego-distonici provati da coloro che non riescono a convivere con il proprio feticismo possono essere in qualche modo alleviati dalle forme terapeutiche esistenti in ambito psicologico, esistono altri tipi di sentimenti ego-distonici nelle persone che non si accettano e desiderano cambiare o eliminare il proprio feticismo per i quali la psicoterapia non è in grado di sortire alcun successo. Mentre andare a scavare nel passato e riscoprirne i traumi per risalire all’origine delle proprie tendenze può destare un certo interesse nel mondo dell’analisi, i risultati utili sul piano della ricerca altrettanto spesso non risultano efficaci nel soddisfare il desiderio di mutazione o eliminazione delle tendenze correlate al feticismo.
Feticismo: le opinioni cambiano
Mentre si assiste a cambiamenti di paradigma notevoli sul piano sociale e politico nei confronti dell’universo legato al feticismo come elemento non patologico della vita sessuale di molti individui (molti di essi avvenuti grazie, ancora una volta, all’ingresso di Internet), anche tra le cliniche mediche ed i reparti di psicologia il clima comincia a mutare. Con il passare del tempo e l’evoluzione dei costumi, l’apertura mentale e culturale appare sempre più avvezza e permeabile all’ingresso di comportamenti sessuale “fuori dal comune” dimostrandosi disposta all’accettazione di fantasie non “normali” – il web, in effetti, ha sdoganato determinate pratiche “alfabetizzando” con chat e blog la società occidentale, più informata, oggi, e dunque disposta a comprendere ed apprendere tramite la navigazione su siti erotici, applicazioni concepite per il feticismo e così via. Il feticismo ed i comportamenti ad esso associati stanno subendo un fortunato processo di demistificazione e gli individui che manifestano tendenze legate al suo sistema subiscono sempre meno discriminazioni, vengono visti come individui psicologicamente sani e, in generale, vengono accettati.
È bene sottolineare, tuttavia, che oltre ai feticismi privati ed accettabili, esiste anche un universo più problematico, deviato, illegale e patologico legato al feticismo (pedopornografia, esibizionismo, voyeurismo, pedofilia e bestialità, ad esempio).
Fonte: PositivePassions.com, and lovepanky.com.
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