
Consulenza Psicologica Breve: Modalità del Percorso
Una delle cose che più mi ha colpito da quando faccio questo lavoro è che in alcuni casi, per risolvere un problema che attanaglia da diverso tempo, per far rientrare un sintomo o per affrontare un cambiamento che provoca preoccupazioni o perfino un momento di stallo, è sufficiente cambiare punto di vista.
Ma cosa significa cambiare punto di vista?
Nel nostro caso, cambiare punto di vista può significare arrivare dallo psicologo psicoterapeuta con un quesito al quale non si trova una soluzione e uscirne con una domanda alla quale si trova risposta autonomamente.
Per esempio, poniamo che una persona entri in studio portando uno dei seguenti problemi:
- “Ho iniziato l’università e, dopo aver dato senza problemi alcuni esami, ho cominciato ad avere degli attacchi di panico e ansia anticipatoria. In occasione di un esame ho addirittura evitato di presentarmi nonostante la mia buona preparazione”.
- “Sto affrontando la separazione e ho molte preoccupazioni; non riesco ad uscire di casa per socializzare senza sentirmi in colpa e dormo male”.
- “Non provo più soddisfazione per il mio lavoro da tempo ma non so cosa fare; eppure mi è sempre piaciuto”.
In tutte queste occasioni, affrontate realmente nel mio studio, la soluzione è stata trovata in modo spontaneo dalla persona, magari con un piccolo aiuto, dopo aver cominciato a considerare il problema che portavano inizialmente come un segnale di un malessere generato da altre motivazioni.
In tutti questi casi è possibile parlare di consulenza psicologica breve ovvero di un percorso di poche sedute psicologiche (da 4 a 8 incontri), che segue il primo colloquio conoscitivo.
La consulenza psicologica breve condivide molti aspetti in comune con la fase di valutazione che precede la psicoterapia: a partire dalla descrizione minuziosa del problema portato dalla persona, lo psicologo psicoterapeuta approfondisce la situazione attuale da un punto di vista cognitivo, comportamentale, relazionale e affettivo, viene condivisa la storia di vita e spesso vengono somministrati specifici test e questionari.
Esiste però una grande differenza tra la valutazione che precede una psicoterapia e la consulenza psicologica breve; se nel primo caso lo scopo è da un lato di accogliere la sofferenza della persona e dall’altro di identificare con precisione il problema e di conseguenza il percorso psicoterapeutico da proporre, nel secondo caso, già durante la raccolta di informazioni, vengo proposte riflessioni e promosse nuove considerazioni e sperimentazioni che, in molti casi, portano la persona a cambiare prospettiva e avviare spontaneamente dei cambiamenti risolutivi.
Benché in alcuni casi abbia potuto constatare dei cambiamenti rilevanti anche nei primi incontri, il momento più importante della consulenza psicologica breve è quello della restituzione, dove tutte le informazioni condivise dalla persona vengono restituite in modo sintetico e sotto una nuova luce e dove il problema iniziale perde la sua centralità per diventare l’effetto di qualcosa a cui non si aveva dato molto peso fino ad allora.
Come un puzzle che prende forma offrendo un significato nuovo alla confusione, la persona, sulla base di questa nuova prospettiva, in genere è pronta ad investire nuove energie che, volendo, possono essere indirizzate con l’aiuto dello psicologo psicoterapeuta grazie a qualche seduta dopo la restituzione.
Tali risultati generalmente si ottengono quando la persona è già in possesso delle risorse utili ad affrontare il problema e quando il problema o il sintomo hanno un carattere strumentale rispetto alla sfida evolutiva che la persona sta affrontando in quello specifico momento, magari senza rendersene conto.
Negli altri casi, la consulenza psicologica breve si concentra maggiormente sul processo valutativo e rappresenta il primo ma importante passo per iniziare un percorso di psicoterapia.
Consulenza Psicologica Breve: Domande Frequenti
Cos’è la consulenza psicologica breve?
Viene solitamente proposta da un lato per approfondire la problematica presentata e comprenderla nelle sue sfaccettature all’interno del contesto relazionale e contestualmente alla storia di vita della persona, e dall’altro lato per proporre riflessioni e sperimentazioni che possono promuovere una modificazione della posizione che la persona ha assunto nei confronti della propria problematica, aiutandola a individuare spontaneamente strategie funzionali e a liberare le energie necessarie per affrontare e risolvere il problema.
Quanto dura il percorso terapeutico?
Quali risultati posso aspettarmi?
- Giungere a quella che, in gergo clinico, viene definita “formulazione del caso” ovvero un’approfondita descrizione dei meccanismi sottostanti il problema presentato, dei fattori coinvolti nel suo sviluppo e di quelli che contribuiscono a mantenerlo attivo; tali dati vengono individuati tramite colloqui psicologici e spesso tramite questionari specifici.
- Aiutare la persona a comprendere perché si è presentata quella problematica in quello specifico momento della sua vita e perché non riesce ad uscirne da sola.
- Promuovere un cambio di prospettiva per permettere alla persona di affrontare efficacemente il suo problema in modo autonomo.
Se durante la consulenza emerge la presenza di un disturbo psicologico o si ravvisa la necessità di lavorare sul potenziamento delle risorse della persona, alla conclusione della consulenza, può essere proposto un percorso psicoterapeutico individuale sulla base delle specificità emerse all’interno della consulenza.
Che differenza c’è con la psicoterapia?
- La consulenza psicologica breve affronta le situazioni che spesso le persone definiscono come “blocco”, “momento di stallo”, “situazione di limbo” e che possono anche avere dei risvolti sintomatologici di livello lieve o moderato; le persone che ottengo buoni risultati hanno già le risorse necessarie ad affrontare il problema anche se in quello specifico momento credono di non esserne in possesso, si sentono di averle già provate tutte o si sentono troppo stanche per riprovarci ancora; la durata difficilmente supera i 2 mesi con incontri settimanali.
- La psicoterapia cognitivo comportamentale affronta sia disturbi psicologici sintomatici che stati di sofferenza non sintomatici di livello lieve, moderato o grave;