Orientamento sistemico-relazionale
Il disagio psicologico, secondo l’approccio sistemico relazionale, può essere colto, affrontato e risolto attraverso l”osservazione e l’intervento sulle relazioni umane necessarie per lo sviluppo di ogni individuo.
Fra queste, le più importanti rimangono quelle che vengono a costituirsi all’interno del nucleo familiare, ma non va sottovalutata l’importanza delle relazioni all’interno della famiglia estesa e fra amici stretti.
Il paziente pertanto non viene più considerato come produttore individuale di una certa sintomatologia ma, paradossalmente, diventa portatore di un sintomo creatosi all’interno di un sistema relazionale disfunzionale.
Infatti i comportamenti, le relazioni, la comunicazione di un certo sistema possono “raccontare” , ad un attento e formato professionista, la storia del disturbo e diventano contemporaneamente il terreno su cui intervenire al fine di produrre il cambiamento terapeutico.
Attualmente l’intervento terapeutico sistemico-relazionale, nella logica costruzionista sociale e narrativa, avviene attraverso l’incontro tra le storie di vita raccontate dal paziente e i sistemi emotivi di significato del paziente e dello psicologo psicoterapeuta coinvolto nel processo terapeutico.
Quest’ultimo, attraverso la conversazione, stimola la ricerca di connessioni, di nuovi significati emotivamente salienti e di chiavi di lettura alternative sollecitando la costruzione di una storia di vita personale alternativa, più emotivamente funzionale, per permettere all’individuo di organizzare le proprie risorse e di uscire dal “sentirsi incastrato” in situazioni (quasi sempre relazionali) che sono causa dello sviluppo e del mantenimento dei sintomi.
Avendo iniziato un percorso di formazione sistemico relazionale di tipo costruzionista sociale all’inizio della mia carriera, molto spesso, nel corso della mia attività psicologica o psicoterapeutica, utilizzo una matrice di osservazione di tipo sistemico relazionale che mi permette di individuare in modo più rapido e maggiormente complesso, i fattori di mantenimento di natura familiare o sistemica in generale che impediscono o rallentano il buon esito del processo terapeutico.
Dott. Antonio Fresco – Psicologo a Milano
Foto tratta da diennaraye.com